Sono andato oltre l'abitudine
per scoprir l'inoltre in me,
la pace che non c'è,
l'isola, l'isolamento che c'è.
Dal sogno non mi sveglio:
rimbalzo, mi tuffo
in sensi addormentati
per cercarvi frammenti
di realtà poi trovati, ritrovati
vivi... O da far viver.
E' difficile accettar
ciò che è ma non vorrei.
Il mondo che mi ruota attorno,
la giostra che gira e rigira
senza che possa fermarla,
scender a mio piacere.
Le mie trame notturne
sbeffeggiano quelle diurne.
Il mio giorno che vale
(perché concreto)
fa a pugni con la mia notte
del tutto possibile...
Non c'è scampo nell'altalena
del mio inconscio ora attento
e, poi, rilassato, indifeso,
inattivo di fronte
allo tsunami di sogni,
debordanti incubi.
Prodotti della psiche
che possono consolarmi,
ferirmi, darmi il colpo di grazia.
O, finalmente, la grazia ricevuta...
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