Trevico
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Concorso Irpinia Mia 2012
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Primo Premio Premio Scola |
Sezione Poesia |
PRESTITO D'AMORE |
di Vettorello Rodolfo |
Non so che cosa ci appartenga e quello
che Tu ci affidi, solo per il viaggio.
I nostri figli.
Diciamo nostri ma non ci appartiene
nient'altro che la gioia che ci danno.
Tu ce li affidi e li riprendi a volte
che non capiamo e ci perdiamo in pianto.
Viviamo dopo in spazi inabitati
deserti d'abbandono e di silenzio.
Vivremo le abitudini ed i riti
e il loro modo d'essere speciali.
Noi, vivi ancora,
dopo il precipizio,
mangiamo il cibo che non ci appartiene,
viviamo il tempo ch'era loro e basta
ed abitiamo i sogni abbandonati
sui loro letti, nelle loro case,
sopra guanciali ancora sprimacciati.
Noi ladri di futuro e di paesaggi
vedremo ancora il sole del mattino
e aspetteremo un'altra primavera.
Noi ladri di emozioni e di speranze
vivremo al loro posto, un'altra vita.
Erano nostri solo per il viaggio;
riprendili se vuoi,
noi capiremo.
E' stato solo un prestito d'amore,
un dolce inganno quell'averli accanto.
Riprendili se vuoi, noi già sappiamo
che i figli ci appartengono e per poco,
soltanto per la gioia che ci danno.
E per il pianto.
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Recensione |
Non è facile commentare una poesia così. È da brividi, per il dolore che la sottende. Quale profonda verità nei suoi versi! Vi scorre, chiara, la consapevolezza che nulla davvero ci appartiene. La vita, così fragile, è un dono, anche quella dei nostri affetti più cari, i figli, loro che sono il nostro futuro. Li riceviamo in prestito, dice il poeta. È “prestito d’amore” da parte di Colui che emana il soffio vitale. A noi la gioia di amarli, ma anche il pianto. È tutto nell’ossimoro: “Un dolce inganno quello d’averli accanto”. Il poeta ha toccato corde di forte impatto emotivo, anche se con dolcezza e religiosa rassegnazione. La poesia è anche questo.
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Agostina Spagnuolo |
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