Trevico
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Concorso Irpinia Mia 2012
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Sezione Poesia |
DONNA OMBRA |
di De Simone Luigina |
Ti ho vista cosi, smarrita, sola e indifesa.
Ti ho guardata negli occhi ma non ho saputo leggere il tuo dolore e la tua sofferenza.
Non conosco le tue pene, so qual è la tua condizione ma non l'ho provata, posso solo immaginare ma l'immaginazione rimane ancora lantana da ciò che provi tu.
Cara donna afgana vorrei urlare al posto tuo il dolore che ti porti dentro, vorrei dire basta e raccontare al mondo il vostro bisogno di libertà.
Il tuo volto nascosto mi ha fatto pensare, mi ha fatto desiderare di poterti vedere in viso, avvicinarmi e stringerti la mano, guardarti negli occhi e dirti: come stai? Quel pezzo di stoffa sintetico di colore celeste scuro ci separa, alza un muro tra me e te, tra te ed il mondo.
Solo per un attimo il tuo velo è caduto e i nostri occhi si sono incrociati, in quell'attimo avrei voluto entrare nella tua anima e lasciarci tutta la mia forza e la mia speranza, avrei voluto consolarti.
Il tuo volto scuro porta, impressa in ogni ruga, la fatica di una vita non facile, una vita fatta di dedizione ai figli e sopportazione di un uomo che non ti ha mai amata, non ti ha mai ascoltata o forse non ti ha mai fatta parlare.
In tutta l' ostilità che traspare dal tuo sguardo si riflette l'infelicità di chi poche volte o quasi mai ha sorriso.
In fretta ti sei nascosta di nuovo dietro il velo timorosa di mostrarti ma in realtà avevi paura di essere vista senza velo da un uomo del posto.
Avrei voluto fermare il tuo gesto e dirti: non copriti!, il tuo viso è cosi bello anche senza trucco, non coprirti fallo per la piccola che hai in braccio! Ma in verità è proprio per la sua creatura che forse preferisce alzare il velo ed assicurarle una mamma.
Lottiamo insieme per far si che lei un giorno possa essere quello che vuole, possa dire ciò che vuole e vestire come vuole.
La strada è lunga e dura ma se incominciamo oggi le donne afgane di domani si ricorderanno di noi quando la mattina allo specchio potranno guardarsi e aggiustarsi i capelli, quelli che oggi portano raccolti e nascosti in un velo come una vergogna.
"Togli il velo, sciogli i tuoi capelli, lascia che il vento li accarezzi come fosse la mano di uomo che ti ama e ti rispetta", vorrei fosse questa la nuova donna afgana.
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