Dettata dal cor, li mi trovai
conquistata, trasportata,
nel suo ragionar misurato.
Parole or scorrono come acqua chiara
or di purissimo amor come il mio nome.
Segnata per sempre e illuminata
dal privilegio di virtù, che il Padre Nostro ci donò
volli cavalcar le stelle.
Lo frate Francesco,
coronò quello che avea in cor,
denudandosi di sua maestà
ricchezza lo denaro,
pagandone prezzo molto caro.
Non volle ch'egli dimostrar
la giusta via, dell'umiltà divina.
Elemosinar andò per case
dove non fu egli di buona accoglienza,
predicando ai suoi fratelli
col suo nobile animo, rivolse loro!
forse vi sono alcune povere parole
le quali per comune abuso, suonano male?
però quante volte, al cader ci rialziamo,
è perché la fede ci aiuta
ad insegnare, e consigliare,
e a far opere di misericordia,
soprattutto a coloro che dipendono
da menti perverse, v'è rigorosa obbligazione.!
Scalzo, infreddolito, e per nulla intimorito
attento e appagato dalla sua dottrina,
bussò alla porta di una nuova abitazione,
dove dinanzi v'era una fanciulla, dal volto angelico,
chiara come l'acqua, luminosa come il sole.
Tese la mano a colui
che volle fosse il suo Maestro,
offrendogli un pezzo di pane, egli rispose!
quale tesoro più gradito,
onde pare che abbiam lo stesso cuore.
Il pane guadagnato è la vita dei poveri,
ricco era lui di cuore, e nell'amore.
Qual fiducia devo io, dunque sentir nel cuor
e quale stima devo io, concepir nella mente
di tanta carità e qual candor più forte ella è mai
denudandomi anch'io dell'abito che indosso
e seguir con lui lo stesso cammino.
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