E scende bianca e lenta e ancora bianca,
coprendo il campanile e le preghiere,
avvolge il nido, testimone gaio,
di quel garrire al terminar del giorno.
E scende bianca e lenta e sempre bianca,
riveste i miei pensieri ed i silenzi;
mi scordo quest'età e... son bambina
immergo nel suo gelo infante mani.
E scende bianca, a dissipar rancori
e lenta pare custodir segreti.
Socchiudo gli occhi in cerca di conforto,
in quell'abbraccio che mi gela dentro.
E' fredda l'amarezza mia compagna,
più cruda ancora del polar candore;
solo un tepor di tanto in tanto vampa,
il crepitio d'un sogno dentro il cuore.
E scende lenta, sempre e ancor più bianca,
sopra le pietre e l'erba che s'occulta,
geme la terra e scricchiola di pena,
nel rinnovar malinconia invernale.
Stelle di ghiaccio, qual regal compenso,
nel mormorar d'una natura ostile,
cantan quel salmo ricco d'ogni addio,
rendendo omaggio a verità perdute.
E scende ancora lenta e sempre bianca,
si lacerano inermi i miei disegni,
eutanasia d'un tempo già vissuto...
più non germoglia l'erba al sol d'aprile.
...E scende bianca e lenta e "troppo" bianca!
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