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Concorso Irpinia Mia 2015
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Secondo Premio Premio Scola |
Sezione Poesia |
DONNA SOLTANTO |
di Marconi Fulvia |
Donna, soltanto tu, donna... null'altro,
traghetto tra certezza e fantasia,
amore tra due fogli d'un quaderno
e versi d'una intensa poesia.
A volte delle lacrime randagie
percorrono il tuo viso, di nascosto
e, tra i silenzi chiusi nei millenni
diventi la metà di un dolce sogno.
Donna, soltanto tu, donna... null'altro,
sei sorda alla stanchezza e il canto tuo
s'invola al cielo come l'usignolo
quando corteggia il sorger della luna.
Tu, lieta, tra vertigini di pene,
la gioventù nascondi tra le rughe
che son profonde e celano accortezza
... voglia d'amare e pur d'essere amata.
Poi svendi, nel mercato dei rimpianti,
la tua esistenza, ogni giorno un poco
e acquisti a caro prezzo la speranza
d'avere l'ali e ascendere al dovere.
Tu, battagliera, nelle notti buie
scocchi la freccia che trafigge l'ansia
e, come nelle favole dei boschi,
chiami le stelle ad indicar la strada.
Persa la morbidezza delle man,
ch'han sciorinato i mille panni al fiume,
non ti disperi quando vien la piena
e muti la fanghiglia in ricco limo.
Volti di donne tra profumi e trine,
oppur bruciati da intemperie e gelo,
ma gli occhi sono uguali, stesso sguardo
che fissano la meta progettata.
Donna, soltanto tu, donna... null'altro,
seppure appesantita dagli affanni,
l'enigma, sei, che non ha soluzione
amore puro che non vuol padrone. |
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Recensione |
Donna soltanto è il tentativo di definire la donna nella sua essenza (donna... null'altro), un'essenza, tuttavia non data, ma raggiunta nella tensione di diverse polarità. Tutta la poesia è, anzi, costruita su polarità: se ne possono contare almeno undici . Non per nulla la preposizione tra ricorre ben 6 volte, tante quante il sostantivo donna. Anche se la distribuzione non è uniforme e questo richiederebbe un'ulteriore indagine. Il sostantivo chiave, da questo punto di vista è traghetto (traghetto tra certezza e fantasia). Molti sono i modi del collegare due polarità, potrebbe essere infatti per esclusione, quindi o l'uno o l'altro, oppure un andare dall'uno all'altro, quindi un viaggio, un'ascesa, un prima e un dopo; nel nostro caso si tratta soprattutto di un tenere insieme, quindi di una contemporaneità, di un andare e tornare. Questo è appunto la funzione del traghetto, andata e ritorno sullo stesso tragitto. La donna, la donna nella sua essenza è questo tener insieme, un andare e tornare: tener insieme certezza e fantasia, quindi il dato e ciò che ancora non è, come dire vivere nel quotidiano con la capacità di immaginare altro (essere e non essere di questo mondo); lacrime e sogno: neppure il momento del pianto cancella il sogno; oppure letizia e pena; stanchezza e volo; desiderio d'amare e d'essere amata.
Ma non mancano le opposizioni per esclusione. Ed proprio la conclusione della poesia a presentare questa contrapposizione, che in qualche modo rovescia ciò è stato detto sotto la forma del traghettare. La donna che in qualche modo è stata rappresentata dall'autrice come creatura capace di far professione dei due contrari, come rassicurante sogno (la metà di un dolce sogno), ora si presenta come un enigma: enigma non soluzione amore puro che non vuol padrone. È come se dalle vene della storia emerga nella multiformità dei volti:
Volti di donne tra profumi e trine,
oppur bruciati da intemperie e gelo,
ma gli occhi sono uguali, stesso sguardo
che fissano la meta progettata.
una donna nuova, che, dell'antica, porta con sé, racchiude in sé la capacità di tener insieme, ma al tempo stesso in modo enigmatico non accetta più compromessi, asservimenti, soggezioni e servaggi. Quasi a chiedere il conto alla storia, ora non vuole niente di meno che un amore puro, che proprio perché puro, quindi assoluto e cioè senza condizionamenti non tollera più padrone.
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Paglia Maria |
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